Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da L'Eco del Chisone del 18-03-1993
Sanità alpina senza Pinerolo?
Signor Direttore,
riflettendo sull'articolo dell'Eco del Chisone del 18/03/93 dal titolo "Una task force fra le Valli e Briançon
sulla Sanità" riterremmo opportuno, se possibile, fare alcuni approfondimenti anche alla luce di parte
del sottotitolo "c'è solo il rischio di credere che Briançon non abbia nulla in comune con Pinerolo
città (attenti al campanilismo provinciale)".
Senza nulla togliere al merito dell'autrice dell'articolo, riterremmo necessario evidenziare alcuni punti legati
direttamente od indirettamente al Progetto Italo-Francese presentato alla Commissione CEE.
In questi giorni, giorni di bollini, autodichiarazioni, arresti, ecc., si sta decidendo il futuro della "nuova"
Sanità che le persone potranno avere e, fino ad eventuali modificazioni, il futuro sarà costituito
da una parte da ospedali autonomi a tutti gli effetti e dall'altra dal "territorio".
Si prevedono USSL enormi della dimensione di una provincia anche perché una volta che gli ospedali se ne
staranno per conto loro (assorbendo quasi tutto il bilancio sanitario) ben poco resterà da fare.
Probabilmente inoltre Poliambulatori ed i Consultori ginecologici e Pediatrici diventeranno presidi ospedalieri
e non più territoriali in quanto gli specialisti che sono necessari saranno solo più ospedalieri.
Il nostro progetto si inserisce in questo contesto attuale: vogliamo capire in una dimensione europea, italiani
e francesi se esiste una specificità della Sanità dell'Area alpina e, se c'è, che senso ha
una USSL che va da Moncalieri a Pragelato, Sestrieres, Cesana, Bobbio Pellice?
Più precisamente: un territorio così vasto e svuotato come danneggia chi vive in montagna?
Non a caso, andando ad una riunione di Responsabili dell'Assistenza Sanitaria di Base con il Dott. Laurenti
della USSL 42 (Val Chisone) ed il Dott. Farina dell'USSL 44 (Pinerolo) pensavamo alla questione del territorio
svuotato, alla questione del luogo degli interventi sanitari e quindi alla necessità di un'organizzazione
sanitaria per chi vive in città od in pianura e per chi vive in montagna, dall'ordinario
all'urgenza-emergenza.
Anche la cultura è diversa e quindi il modo di vivere ed affrontare i problemi, sia per la persona che
per l'operatore sanitario.
Intervenire a domicilio è fondamentale nell'area Alpina e non è certo come lavorare in un
quartiere (magari più popolato), pensiamo all'ubicazione delle abitazioni.
Pensiamo alla diversità dei problemi, da quell' igienico-ambientali all'alcolismo, agli anziani ammalati
e isolati, dalla Salute Mentale alla Veterinaria, ecc.
Bisogna però scegliere adesso, se si vuole affrontare seriamente la questione della tutela della salute
di chi vive in montagna, e del come.
L'USSL Alpina potrebbe garantirla.
È ovvio che il riferimento per un'analisi non può che essere costituito da chi opera in questa
zona, e fare un progetto con i Francesi della zona alpina contigua costituisce un'apertura di conoscenze
indispensabili per un confronto centrato sulla persona, nelle diverse organizzazioni esistenti, nel bene e nel
male.
Certo, ci siamo dati da fare per realizzare il progetto anche nei suoi aspetti formali: una ventina di giorni.
Tempi stretti, ma siamo stati fortunati sia per la massima collaborazione del Coordinatore della Commissione
CEE, l'Assessore Claudio Bonansea, dei partners Italiani (Istituti Ospedalieri Valdesi ed USSL 42,
Comunità Montana Val Chisone e Germanasca) e soprattutto dei partners francesi: il Direttore Generale del
Centro Ospedaliero di Briançon e la Direzione del Dipartimento Sanitario del settore di Briançon.
Coincidenza di interesse ed impegno che hanno fatto si che l'Amministratore Straordinario della nostra USSL, la
Dott.ssa Laura Serra Guermani, abbia certamente fatto molte meno "corse" in Francia di altri responsabili di
progetti Interreg-CEE.
Tempi comunque stretti e quindi, di comune volontà, si è lasciata aperta la partecipazione a
soggetti o comuni che lo richiedessero, da Pinerolo a Sestrieres, Cesana, Claviere, Ulzio, ecc., ad esempio,
dell'Area Alpina.
Non vediamo la questione del campanilismo provinciale, non esiste sia per il progetto CEE che per una USSL
Alpina.
Cordiali Saluti
Il Coordinatore Sanitario dell'USSL 43
Dott. Giovanni Rissone
I due ospedali di Pinerolo, li mettiamo nelle Alpi o fuori?
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