GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da La Stampa del 09-01-1999

Il progetto un aiuto in strada. Due autobus dell'Atm per tossicodipendenti

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) Il progetto pilota non ha precedenti. Due autobus del'Atm diventeranno "boe" per i tossicomani, girando la città per sette ore al giorno ciascuno, e facendo delle fermate destinate esclusivamente a passeggeri in cerca di una siringa pulita o di un profilattico, o a ragazzi in overdose. Lo scopo? Prevenire il diffondersi dell'Aids, ma ancor più delle altre patologie, come l'epatite C, che più frequentemente dell'HIV si trasmettono con lo scambio di aghi infetti. Salvare chi ha bisogno di una fiala di "Narcan" per non morire di droga in pochi minuti. Ma anche, o forse soprattutto, avvicinare i ragazzi là dove stanno, sulle strade e nei luoghi di spaccio, per "agganciarli" a guidare il maggior numero possibile di disperati sulla strada della disintossicazione. Il progetto è partito dall'Asl 4, che anni fa ha inventato l'"Unità di strada": il camper, a bordo del quale ci sono psicologi e dipendenti dell'Asl e volontari del Gruppo Abele, che ogni giorno si ferma in una piazza o in una strada tra quelle comprese nel territorio dell'azienda sanitaria per aiutare i tossicomani. Giovanni Rissone, il direttore generale dell'Asl, spiega che per quel camper fermo in strada con il compito di "attirare" i disperati ha ricevuto, in passato, più di una protesta. "Persino il prefetto, ad un certo punto, mi ha chiesto di riflettere sulle lagnanze dei residenti. Ma io credo talmente in iniziative come questa, che a quel punto ho deciso di rilanciare. Ci siamo detti: bene, se dà fastidio il camper fermo, lo faremo muovere continuamente. Ma non più, soltanto, nei nostri quartieri. Dovrà girare tutta la città. Dovrà restare in strada più ore, diventare più grande. Un pullman. Anzi. Due". Detto, fatto. C'è stata una riunione in prefettura con carabinieri, poliziotti e finanzieri. Poi, dice Paolo Giunta, capo dell'amministrazione dell'Asl, "se n'è parlato in Regione, in Comune, all'Atm". Alla fine, il progetto è decollato: "L'Atm cederà a prezzo simbolico due autobus tra quelli da vendere con l'arrivo dei nuovi pullman. E la Regione ha stanziato 679 milioni nel "progetto itinerante per tossicomani", realizzato dalla nostra azienda: la lettera che ce lo ha comunicato è del 28 dicembre '98". "Il nostro personale - dicono Giulio Fornero e Augusto Consoli - girerà sui pullman in tutto il territorio della città. Ci saranno psicologi, personale sanitaria, addetti del Sert, e (di nuovo) anche i volontari del Gruppo Abele. Gli autobus viaggeranno contemporaneamente, dividendosi Torino metà per ciascuno, a partire da aprile: su ogni pullman ci saranno 5 box con i diversi servizi". Vorrà dire estendere a tutta la città l'esperimento "Unità di strada", con "una maggiore possibilità di prevenzione della diffusione dell'Aids, dell'epatite C e delle altre infezioni che passano attraverso i contatti sessuali non protetti e lo scambio di siringhe infette". E il camper? Non verrà certo messo a riposo, ma cambierà destinazione. Stazionerà stabilmente nel campo nomadi dell'Arrivore, e sarà un ambulatorio medico permanente. "E finalmente - dicono all'Asl 4 - speriamo di non vedere più bambini con la scabbia".
Giovanna Favro

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