Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da L'Eco del Chisone del 1995
Indagini della procura su appalti sospetti
Sotto inchiesta la Tac del Civile
Sequestrate le delibere di acquisto della vecchia Amministrazione
Continuano le indagini della magistratura torinese, nell'ambito dello scandalo sulla sanità regionale,
relativamente alle forniture sospette di apparecchiature radiologiche destinate ad alcune Ussl piemontesi, tra
le quali la ex-Ussl 44 di Pinerolo.
Dopo l'ennesimo arresto dell'ex assessore regionale Maccari e di altre tre persone, tra cui un rappresentante
della Philips, coinvolte nella vicenda delle mazzette per pilotare forniture plurimiliardarie e dopo le
rivelazioni dell'ex-latitante Eligio Citta, funzionario delegato ai pagamenti dell'Usl 1-23 di Torino, ecco che
l'inchiesta del Pm Vittorio Corsi raggiunge, come preannunciato alcuni numeri fa dal nostro giornale, Pinerolo
ed il suo ospedale.
Su ordine del magistrato torinese, infatti, sono stati sequestrati, nelle scorse settimane, i fascicoli
riguardanti le delibere di appalto per l'acquisto di un'apparecchiatura radiologica Tac, effettuata negli anni
'90-91 ma la cui consegna è avvenuta soltanto pochi mesi fa, a distanza di ben quattro anni.
"Si tratta - ci ha detto il dott. Giovanni Rissone, attuale responsabile dell'Ussl 10, - di un macchinario di
discreta qualità, che stiamo adoperando e che continueremo ancora ad utilizzare in futuro, anche se la
rapidità del progresso tecnologico in questo settore costringe a continui adeguamenti ed aggiornamenti".
La Tac, prodotta dalla Philips, costò, nell'estate del '91, quando venne approvata la delibera di
acquisto, oltre un miliardo ma, l'aspetto paradossale è che mancavano i locali dove l'attrezzatura
potesse essere installata.
"Si tratta - continua il manager dell'Usl 10, - di una questione che riguarda esclusivamente la precedente
Amministrazione. Lascia però un certo senso di amarezza il pensare come si sia potuto decidere un
investimento di questo tipo senza minimamente preoccuparsi che, in quattro anni, l'evoluzione tecnologica
avrebbe anche potuto rendere l'impianto in questione obsoleto già prima dell'uso".
Ora l'inchiesta è in mano della magistratura che nei prossimi giorni inizierà gli interrogatori
per capire quali motivi abbiano spinto gli allora funzionari dell'Usl pinerolese a deliberare un simile
investimento.
Giancarlo Percivati
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