Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da L'Eco del Chisone del 12-01-1995
A colloquio con il neo direttore generale dell'Ussl 10
La gestione Rissone e già cominciata
"Dirigerò quest'azienda come un'orchestra e tutti dovranno suonare la stessa musica" - Dimezzati i tempi di realizzazione della piastra - Bloccati
i concorsi - Finanziamenti per attrezzature in arrivo - E si vuole raddoppiare il numero degli interventi chirurgici
Il giorno dopo l'investitura in Regione della carica, Giovanni Rissone, neo direttore generale dell'Azienda
regionale Ussl n. 10, il risultato cioè dell'accorpamento delle Unità sanitarie 43, 44 e era
già al lavoro. Non vuole perdere tempo Rissone, conscio delle innumerevoli responsabilità e
decisioni che lo attendono nella gestione della nuova azienda, con 180 miliardi di bilancio in quota capitale
più i beni patrimoniali, da quest'anno di diretta competenza dell'Ussl; 1.100 dipendenti e 128.000
abitanti.
A poco più di una settimana dall'insediamento e prima ancora di aver firmato il contratto che lo
legherà per cinque anni all'Ussl 10, Giovanni Rissone si è già mosso parecchio: ha
incontrato i responsabili dei diversi set tori, ha bloccato concorsi in attesa di una rapida riorganizzazione
delle risorse, inviato lettere ai diversi amministratori e associazioni del territorio per iniziare a tessere
un'integrazione tra le diverse forze coinvolte nella gestione della sanità. Perché il neo
direttore parte sostanzialmente da un concetto: "Salute altro non è che il risultato di azioni
multifattoriali: genetici, ambientali, sociali e culturali; è necessario quindi prendere coscienza che
l'azione dell'azienda sanità deve essere collegata a tutta una serie di variabili. Occorre coinvolgere
la popolazione, i responsabili politici, il volontariato e tutte quelle associazioni la cui azione ricade sulla
società".
E per spiegare meglio la funzione e il ruolo della sanità, Rissone ricorre ad un eloquente esempio:
un'orchestra "dove tutti devono suonare in armonia la stessa musica per il pubblico, cioè i cittadini. Il
mio ruolo e di super partes, al servizio della popolazione, con il compito di dirigere questa orchestra al
meglio".
Per raggiungere questo obiettivo, solo sulla carta relativamente facile, il direttore generale intende
utilizzare una metodologia purtroppo spesso evitata nell'ex-Ussl: "Ascoltare ed avere un confronto diretto con
tutti, per poter cogliere le risorse necessarie ad affrontare questa sfida. Ritengo che il Pinerolese abbia
grandi potenzialità, anche negli operatori medici e infermieristici hanno però bisogno di veder
liberate la propria capacità e voglia di fare, negli anni passati spesso compressa, bisogna motivarli".
È ottimista e pieno di fiducia sulla possibilità di creare nel nostro territorio una sanità
efficiente ed efficace, un ospedale che dia sicurezza e serenità. "Il primo investimento sarà la
formazione di chi vuole lavorare bene nel nuovo modo; ci si dovrà muovere per obiettivi e non più
per servizi, per centri di costo, sulla contabilità analitica quindi svilupperemo i sistemi informativi e
l'informatizzazione per avere una rappresentazione obiettiva e in tempi reali delle prestazioni che vengono
effettuate del loro costo, partendo però dai bisogni della popolazione".
Nella prima settimana di lavoro, il neo direttore generale ha incontrato il nodo più spinoso (e
vergognoso) della storia dell'Ospedale Civile: il completamento della piastra, dove dovrebbe sorgere anche la
futura rianimazione. Una storia ch si trascina dal 1978, quando fu incaricata la Fiat Engeneering per un primo
progetto.
Tra gli ultimi atti, la precedente amministrazione ha pubblicato il bando della gara "europea" per l'ultimazione
dei lavori, per un importo di un miliardo e centocinquanta milioni, fissando in trecento giorni la scadenza per
la realizzazione dell'opera e in cinque milioni la penale per ogni settimana di ritardo.
Ma poi è arrivato Rissone "e senza voler tirare troppo la corda alle trenta ditte interessate alla gara
ho ritenuto di dover dimezzare i tempi 150 giorni per la realizzazione e cinque milioni di multe per ogni giorno
di ritardo".
Così facendo e salvo intoppi, a settembre si potrebbe inaugurare la nuova piastra.
Sono in arrivo anche diversi finanziamenti per le attrezzature: un miliardo settecento milioni per la
rianimazione, settecento milioni per il Dea e quattrocento per l'unità coronarica. Il menù delle
richieste è però fermo al 1991 "nelle riunioni che ho avuto con i primari coinvolti - spiega il
direttor generale - ho chiesto che vengano riviste ed aggiornate le richieste, con una precisazione però:
che le diverse attrezzature siano compatibili tra di loro, per garantire l'integrazione ed evitare sprechi".
Tra i primi atti compiuti, Rissone ha bloccato diversi concorsi "perché innanzitutto voglio verificare le
reali esigenze e poi intendo avvalermi della Legge 517, che autorizza il direttore generale - continua - a
nominare figure dirigenziali, sanitarie amministrative".
Sofia D'Agostino
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