GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da La Stampa del 04-10-1993

Pubblicitario milanese vuota il sacco e mette nei guai l'ex assessore Maccari

Due miliardi al psi dal cielo

L'elisoccorso da tre anni pagava tangenti

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) L'elisoccorso pagava tangenti al psi: circa 700 milioni all'anno. L'ha fatto dal gennaio del '90 sino alla scorsa primavera: in tutto oltre due miliardi di cui avrebbero beneficiato alcuni alti esponenti socialisti torinesi, a cominciare dall'ex assessore alla sanità Eugenio Maccari. Alla tangente partecipavano il Consorzio Elisoccorso (attuale gestore del servizio di eliambulanza in Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia) ed anche singole compagnie elicotteristiche che si facevano carico di "quote" marginali. Due persone sono state denunciate: un pubblicitario milanese ed un dipendente dell'ufficio imposte torinese. I carabinieri li hanno convinti a presentarsi spontaneamente al magistrato ed a raccontare quanto sapevano. Altri provvedimenti sono imminenti.
A smascherare il giro di tangenti sono stati i militari della Compagnia di Rivoli e del Nucleo operativo di Torino che da alcuni mesi stanno indagando sull'elisoccorso, alle dipendenze del sostituto procuratore Giuseppe Ferrando. L'indagine era entrata nel vivo lo scorso marzo, dopo un esposto del consigliere regionale missino Marco Zacchera, che per primo aveva parlato di costi gonfiati (l'elisoccorso costa alla Regione una ci

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anni, originario di Vibo Valentia, dipendente dell'ufficio imposte di corso Bolzano e factotum dello studio del commercialista Alfio Rapisarda, contattò alla fine dell'89 un pubblicitario milanese, Gian Carlo Sironi. Questi, oltre a produrre materiale propagandistico, gadget e pubblicazioni, si assicurò anche la disponibilità della scuderia automobilistica ad emettere fatture fasulle. La WD avrebbe trattenuto circa il 20% del fatturato (apponendo le decalcomanie dell'elisoccorso sulle vetture), "restituendo" il restante al Sironi, da questi al Castagna e da questi alla direzione operativa del Consorzio, a Torino. Da qui quel denaro, la cui "uscita" aveva così avuto una giustificazione ufficiale, prendeva la strada del psi. Nel '90 risultano transitati dal Consorzio al Sironi circa 500 milioni, 100 dei quali effettivamente spesi per iniziative pubblicitarie, e gli altri riciclati attraverso la formula 3. Nel corso dell'inchiesta i carabinieri hanno perquisito due società di Sironi (la New Aries srl e la Ladison Ad srl, entrambe di Milano), due aziende produttrici di gadget (la Azeta di Rodano e la All Print di Fizzonasco), nonché l'abitazione del pubblicitario, ad Erba (Como). Sironi ha ammesso tutto, ma ha spiegato di avere svolto soltanto "un mandato professionale". Il prossimo mese, come editore, pubblicherà un libro fotografico sul giudice Di Pietro. Autore delle immagini un carabiniere della scorta.
Angelo Conti

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