Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da Eco delle Valli Valdesi del 26-02-1993
Progetto dell'Ussl 43 della val Pellice
È proprio vero che la salute è uguale in montagna e in pianura?
La sanità delle Valli si guarda intorno e scopre maggiori affinità e problemi comuni con le aree
alpine francesi piuttosto che con quelle della pianura pinerolese?
La famosa provincia alpina, di cui si discusse a lungo un paio di anni fa, si concretizzerà
sull'impegnativo terreno della sanità?
Sono interrogativi che nascono spontanei davanti ai progetti che l'Ussl 43 della val Pellice sta mettendo in
cantiere con il centro ospedaliero di Briançon, in Francia. Ne parliamo con il coordinatore sanitario dell'Ussl
43, Giovanni Rissone.
"Siamo partiti - dice Rissone - sulla base dei progetti interreg della Cee; ci siamo confrontati con i
responsabili della sanità della regione alpina francese ad iniziare da un'analisi dei problemi e delle
situazioni in cui ci troviamo ad operare. Si tratta molto sovente di situazioni simili, legate alla
particolarità dell'area alpina, sia come storia e cultura che come situazioni ambientali.
Siamo infatti di fronte ad contesto di forte dispersione delle gente in cui il mantenimento di una famiglia in
montagna può rappresentare un certo tipo di prospettive per una zone, ma dobbiamo anche fare i conti con
il forte invecchiamento della popolazione (la nostra valle ha una percentuale del 28% di ultrasessantenni) e con
redditi medio-bassi (un quarto dei cittadini usufruisce dell'esenzione del ticket per reddito)".
Dall'altra parte cosa troviamo? Socialmente un contesto indubbiamente simile: dal punto di vista ospedaliero una
struttura come quella di Briançon, di 340 posti letto, il 5% dei quali utilizzati da italiani, un servizio di
emergenza organizzato molto bene...
"Per il momento - aggiunge Giovanni Rissone - vorremmo mettere in piedi un osservatorio sanitario misto in cui
si inseriscano come partner anche l'ospedale valdese e l'Ussl 42. Vorremmo poter attuare un serio confronto tra
esperienze, per una formazione professionale veramente efficace e finalizzata alla razionalizzazione dei
servizi su questo territorio che ha indubbiamente aspetti specifici. Siamo in sostanza convinti che la
sanità non possa essere sempre uguale ma abbia bisogno di risposte che variano molto, ad esempio da una
zona di pianura ad una alpina; in questo siamo in totale accordo con i francesi e con essi stiamo predisponendo
le schede dei progetti che dovranno essere inoltrate alla Cee entro la fine del mese".
Piervaldo Rostan
Questione morale
Tangentopoli alle Valli
Alla fine del primo anno, alla vigilia del 17 febbraio '93 "Tangentopoli" approda alle valli. I carabinieri
hanno arrestato Eugenio Maccari, assessore regionale alla Sanità. È indagato per aver favorito
l'aggiudicazione al consorzio di imprese Borini, Cogefar, Impresit, Recchi, Ruscalla e consorzio di cooperative
l'appalto per la costruzione dell'ospedale di Asti. Le imprese avrebbero pagato per questo una tangente
multimiliardaria al Psi e alla Dc. Secondo quanto avrebbe dichiarato lo stesso Maccari ai giudici il suo
ruolo sarebbe stato quello di garante istituzionale dell'operazione. Nelle sue tasche non sarebbe finita
nessuna mazzetta, che invece sarebbe finita a correnti della Dc e del Psi. Tutta l'operazione sarebbe stata
decisa a Roma dai vertici dei due partiti.
Eugenio Maccari è molto noto alle valli. dove è stato per molti anni sindaco di Pramollo,
presidente della Comunità montana valli Chisone e Germanasca prima di diventare presidente della
Provincia di Torino e poi assessore regionale all'Ambiente ed infine alla Sanità. Gli affari
dell'architetto Savoino della Protecne interessano anche l'Ussl 44 dove Savoino ha progettato il piano direttore
della nuova ala dell'Ospedale civile, ha presentato una parcella multimilionaria per progetti vari, lo Iacp per
la costruzione delle case popolari (tuttora incompiute) di via Bignone la cui tangente sarebbe andata al
democristiano avv. Fimiani e all'ex repubblicano Russo.
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