Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da La Stampa del 20-03-1992
Torre Pellice, primo alloggio assistito per ex-malati
Una casa per rinascere
Due donne, dopo 30 anni di ospedale, beneficiano dell'iniziativa dell'Usl. "È passato tanto tempo che
non ci ricordiamo neppure come si cuoce un uovo"
Gli inviti sono arrivati per poste: cartoncini e buste bianche, calligrafia chiara. Per la festa un tavolo come
una tavolozza: fra spumanti e pasticcini, tovaglioli e fiori di carta in un'infinità di colori. È
cosi che Dionisia (67 anni) e Margherita (54) hanno voluto celebrare il primo anniversario del loro arrivo nella
nuova casa, un'eccellente ristrutturazione (soffitti ad arco con stucchi, pareti bianche, porte e pavimenti
antichi) nel pieno centro di Torre Pellice. In tutto ciò non ci sarebbe nulla di strano se non fosse per
il fatto che le due donne hanno alle spalle un trentennio ciascuna di ospedale psichiatrico; per la precisione 32
anni Margherita e 28 Dionisia.
La casa è "alloggio assistito", messo a loro disposizione dal servizio di salute mentale della Usl 43. Questa
è la prima esperienza nell'ambito delle risorse della Usl, attuata peraltro con una spesa decisamente
ridotta (44.500 lire al giorno per persona, costo comprensivo delle spese per l'affitto della casa,
dell'alimentazione, dei servizi telefono, gas, energia elettrica, delle attività riabilitative, del
personale ausiliario convenzionato ecc.).
L'alloggio l'hanno scelto le due donne, così come l'arredamento e gli accessori. Entrambe nell'ingresso ad
accogliere gli ospiti della festa, cordiali, allegre e con qualche vezzo (permanente accurata, un filo di rossetto),
è Dionisia la prima a voler raccontare. "Sono entrata in una clinica psichiatrica privata quando avevo 39
anni - dice - e sono stata immediatamente sottoposta a cicli di terapie basati sull'elettroshock, senza ottenere
alcun risultato. Dopo un certo periodo, per questione di costi, la mia famiglia mi fece trasferire in una
istituzione pubblica". L'espressione si ravviva subito con un sorriso quando racconta della riacquistata
libertà. La gestione del loro budget mensile (600 mila lire), le prime esperienze in cucina (deludenti:
"Dopo tanti anni non sapevamo neppure cuocere un uovo..."), ma, soprattutto, la vista del mare: Margherita e
Dionisia l'anno scorso, infatti, sono state in vacanza da sole, a Bordighera. "Il vero problema - dice Dionisia -
è stato, l'acquisto del costume da bagno. Un po' di pudore, ma, alla fine sono andata in spiaggia con un bel
costume blu". Naturalmente, hanno entrambe progetti per le vacanze estive di quest'anno e un desiderio: tornare a
Venezia. Certamente le due donne, nel volgere di un anno, di passi avanti ne hanno fatti molti al punto di non far
neppur sospettare che trent'anni fa sono state ricoverate con disturbi psichiatrici gravi. Con una coppa di
spumante in mano, Dionisia confessa un'ambizione: imparare l'inglese.
La soddisfazione degli operatori dell'Usl 43 è malcelata. Per il commissario dell'Unità sanitaria,
Laura Serra, l'auspicio è che l'esperienza dell'alloggio assistito possa diventare un metodo. "Servono
finanziamenti - aggiunge -, ma i soldi da soli non bastano".
Angelo Taverna
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