Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da L'Eco del Chisone del 18-12-1986
Presente anche il ministro Donat Cattin
Tre giorni a Torre Pellice per convertirsi alla salute
Un convegno per cambiare mentalità e metodi nel fare e dare salute - Un confronto molto vivo con esperti di varia estrazione - La medicina non è
solo la chimica e non può essere praticata a schemi chiusi - Il Convegno polemizza con certi interessi economici che sfruttano la malattia per far soldi
Con il Convegno nazionale dal tema "Obiettivo far salute", tenutosi a Torre Pellice l'11, 12 e 13 dicembre e,
organizzato dall'Ussl 43, si è cercato di dare nuove risposte e nuovi indirizzi nella cura della malattia
e nella ricerca e tutela della salute. "Il convegno è nato proprio dall'esigenza di aprire un dibattito
culturale ed un confronto, nel tentativo, già portato avanti in alcune Ussl, di cambiare metodi e modi di
dare e fare salute - ci spiega Giovanni Rissone, coordinatore sanitario dell'Usl 43 -. Ormai il concetto di
salute non è più un problema solamente medico, ma di tutti, e neanche più il curare
è legato alla capacità di dare degli interventi, ma piuttosto l'offerta di soluzioni più
idonee".
E infatti nel convegno, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il pastore Taccia, mons. Nervo, della Cei,
don Ciotti, del Gruppo Abele, Santanera, del Coordinamento Sanità ed Assistenza dei Movimenti di base di
Torino, Barbano, ordinario di sociologia all'Università di Torino, Renga, direttore della Scuola di
specializzazione di Igiene e Medicina preventiva dell'Università di Torino, la senatrice Ongaro Basaglia,
membro della commissione "Health Promotion" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, si è cercato
di aprire questo confronto, non risparmiando l'autocritica sul modo di operare e dare spazio e agli indirizzi
migliori per riconsiderare il malato una persona e non un insieme di sintomi.
Dall'incontro, portato avanti con molta modestia e senza la presunzione e i fasti che solitamente abitano queste
assise, è venuta fuori in crescendo la volontà di tutti i partecipanti ad esporsi personalmente in
questo progetto di nuove e più profonde metodologie. Una volontà che supera i tre giorni di
dibattiti. Infatti, la Commissione scientifica del Convegno ha deciso di istituire una segreteria generale
permanente per far salute, con sede a Torre Pellice e con l'intento di promuovere iniziative necessarie alla
prevenzione e alla tutela della salute per la persona, sia con l'informazione ed il coinvolgimento della
popolazione, sia con l'integrazione e la collaborazione fra i diversi operatori sanitari. I primi risultati della
segreteria saranno resi noti in un seminario pubblico il prossimo anno.
L'ampio dibattito ha permesso di evidenziare problemi, che anche se sono già avvertiti, raramente
diventano coscienti e quindi suscettibili di una soluzione. Primo fra tutti l'impellente necessità di
ricomporre la globalità del malato o di chi ha bisogno di sentirsi tale. Per far ciò, si è
detto, bisogna lottare contro lo spezzettamento dell'uomo, ridotto, da una visione estremamente tecnicistica, ad
un insieme di organi e ossa, combattere la burocrazia, che anche nel settore sanitario sta ormai ritardando ogni
possibilità di intervento.
Altro grave handicap da superare è la visione a settori chiusi che oggigiorno impera nella professione
sanitaria. Un infarto, per esempio, viene seguito attentamente dal cardiologo, ma molto poco dal neurologo o
dallo psicologo, pur sapendo bene quanto incidano le condizioni di vita e psicologiche su questo tipo di
problemi. Ecco, che le risposte che questi operatori vogliono offrire alla persona stanno alla base dell'
esistenza umana. Cerchiamo dunque di capire le condizioni che hanno permesso l'instaurarsi e lo svilupparsi di
un determinato malessere e non limitiamoci a curare il sintomo; contribuiamo alla ricerca di superamento delle
condizioni negative suggerendo percorsi di salute attraverso stili di vita utili ad essa, e non soltanto
accettando le deleghe che i malati porgono a noi medici: questi, sinteticamente, sono due dei maggiori contenuti
scaturiti dal Convegno. Ed era anche ben chiaro che questi progetti troveranno parecchi ostacoli. Primo fra tutti
gli enormi interessi economici in gioco, che vedono nel malato la risorsa principale del loro sviluppo e
consolidamento, e che tutto hanno da guadagnare nell'istituzionalizzazione della malattia. Situazione che porta
poi a gravi conseguenze, come il consumismo disinvolto che si fa dei farmaci, o la prevaricazione della logica
dello sviluppo e del profitto sul reale progresso scientifico.
"Non sarà semplicissimo lavorare secondo le direzioni prese nel Convegno - avverte Rissone - ma siamo
fiduciosi, e questa fiducia ci viene anche data dall'intervento del Ministro alla Sanità Donat Cattin,
che si è dimostrato coinvolto dall'importanza di questa nostra iniziativa". Un altro buon auspicio all'
iniziativa si è avuto dall'interessamento dei giovani, infatti, la gestione del Cinema Trento, teatro del
Convegno, è stata tenuta efficientemente da Spazio Giovani Torre Pellice.
Sofia D'Agostino
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