GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
English - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza   中文 - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
Giovanni Rissone su Facebook  Giovanni Rissone su Twitter  Giovanni Rissone su You Tube  Giovanni Rissone su LinkedIn
Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da L'Eco del Chisone del 1995

Indagini della procura su appalti sospetti

Sotto inchiesta la Tac del Civile

Sequestrate le delibere di acquisto della vecchia Amministrazione

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) Continuano le indagini della magistratura torinese, nell'ambito dello scandalo sulla sanità regionale, relativamente alle forniture sospette di apparecchiature radiologiche destinate ad alcune Ussl piemontesi, tra le quali la ex-Ussl 44 di Pinerolo.
Dopo l'ennesimo arresto dell'ex assessore regionale Maccari e di altre tre persone, tra cui un rappresentante della Philips, coinvolte nella vicenda delle mazzette per pilotare forniture plurimiliardarie e dopo le rivelazioni dell'ex-latitante Eligio Citta, funzionario delegato ai pagamenti dell'Usl 1-23 di Torino, ecco che l'inchiesta del Pm Vittorio Corsi raggiunge, come preannunciato alcuni numeri fa dal nostro giornale, Pinerolo ed il suo ospedale.
Su ordine del magistrato torinese, infatti, sono stati sequestrati, nelle scorse settimane, i fascicoli riguardanti le delibere di appalto per l'acquisto di un'apparecchiatura radiologica Tac, effettuata negli anni '90-91 ma la cui consegna è avvenuta soltanto pochi mesi fa, a distanza di ben quattro anni.
"Si tratta - ci ha detto il dott. Giovanni Rissone, attuale responsabile dell'Ussl 10, - di un macchinario di discreta qualità, che stiamo adoperando e che continueremo ancora ad utilizzare in futuro, anche se la rapidità del progresso tecnologico in questo settore costringe a continui adeguamenti ed aggiornamenti".
La Tac, prodotta dalla Philips, costò, nell'estate del '91, quando venne approvata la delibera di acquisto, oltre un miliardo ma, l'aspetto paradossale è che mancavano i locali dove l'attrezzatura potesse essere installata.
"Si tratta - continua il manager dell'Usl 10, - di una questione che riguarda esclusivamente la precedente Amministrazione. Lascia però un certo senso di amarezza il pensare come si sia potuto decidere un investimento di questo tipo senza minimamente preoccuparsi che, in quattro anni, l'evoluzione tecnologica avrebbe anche potuto rendere l'impianto in questione obsoleto già prima dell'uso".
Ora l'inchiesta è in mano della magistratura che nei prossimi giorni inizierà gli interrogatori per capire quali motivi abbiano spinto gli allora funzionari dell'Usl pinerolese a deliberare un simile investimento.
Giancarlo Percivati

Torna all'elenco degli articoli