Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da La Stampa del 11-10-1993
Il Soccorso alpino lascia il Consorzio accusato di tangenti
Bufere sulle eliambulanze
"Per noi danni morali e materiali". Nuova gara per appaltare il servizio
Con un duro comunicato il Soccorso Alpino Italiano ha lasciato il Consorzio Nazionale Emergenza ed Elisoccorso,
ora sotto accusa per le tangenti pagate all'ex assessore della sanità, Eugenio Maccari. Il consiglio
nazionale, riunitosi sabato sera a Milano, ha diffuso un documento esprimendo "stupore, indignazione e sorpresa
per l'uso strumentale e meschino che il Cnee ha fatto dell'ingenua partecipazione di un'associazione senza fini
di lucro e di ispirazione solidaristica". Il Soccorso Alpino ha inoltre dato mandato ai propri legali di
valutare la costituzione di parte civile verso il Cnee in relazione ai danni morali e materiali subiti.
È la conseguenza del progressivo allargamento dell'indagine del sostituto procuratore Ferrando e dei
carabinieri della compagnia di Rivoli che, dopo aver messo a nudo pagamenti per circa 700 milioni effettuati in
Piemonte (ma potrebbero essere di più), si sta ora gradatamente estendendo anche all'Emilia Romagna ed
alla Sicilia. Secondo gli investigatori a possibile che anche qui emergano situazioni irregolari. Nel Cnee
restano, per il momento, altri tre enti morali: la Croce Rossa Italiana, le Misericordie d'Italia e le Pubbliche
Assistenze.
Nonostante la bufera che ha investito il Cnee, il servizio di elisoccorso in Piemonte non corre rischi di
interruzione. La convenzione fra Cnee e Regione (sulla cui legittimità si indaga) scaduta a gennaio, e
sino ad ora il servizio è continuato in regime di proroga. La Regione, proprio nei giorni scorsi, ha
licenziato il nuovo bando dell'appalto, che verrà pubblicato questa settimana sulla Gazzetta Ufficiale.
La nuova base d'asta è di 8 miliardi, una cifra ampiamente inferiore a quella spesa attualmente (circa 15
miliardi-anno, Iva compresa), ma che ha una spiegazione nei minori costi che derivano alle imprese aeronautiche
dal trasferimento al Cpe-118 della gestione della centrale operativa.
La gara si annuncia piuttosto vivace, anche perché l'uscita di scena del Cnee sblocca il regime di
quasi-monopolio nel lettore: vi parteciperanno, probabilmente, anche un nuovo consorzio che fa capo a compagnie
toscane e venete, e un'associazione di imprese fra una compagnia piemontese ed altre del centro Italia. A
scegliere fra queste e altre candidature sarà una commissione dell'assessorato alla Sanità. Medici
ed infermieri dell'elisoccorso hanno raccomandato che la scelta venga fatta tenendo ben presente
affidabilità e grado di sicurezza garantiti dalle vane compagnie.
Sul fronte dell'inchiesta intanto, è atteso per stamane 10,30 l'interrogatorio di Massimo Bianchi,
vicepresidente nazionale del Cnee, che si presenterà al magistrato "spontaneamente", ma in compagnia
dell'avvocato. La sua posizione verrà vagliata nel corso dell' interrogatorio. Il magistrato gli
contesterà probabilmente il suo ruolo nel pagamento delle tangenti (secondo Minniti ne era perfettamente
a conoscenza) e gli chiederà chiarimenti sulle centinaia di appunti sequestrati nel suo ufficio di Roma,
sia vergati su carta, sia archiviati nell'hard-disk del computer o suo floppy. Altri membri del consiglio di
amministrazione del consorzio verranno ascoltati nei prossimi giorni. Forse da testimoni, più
probabilmente da indagati.
Angelo Conti
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