GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone

da L'Eco del Chisone del 25-07-1991

Il dott. Rissone: coordinare il soccorso va bene, ma allora lo si faccia sul serio

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) Signor Direttore,
ho letto gli articoli pubblicati sul suo settimanale in merito al Servizio di Soccorso Urgente Territoriale dell'Ussl 43 Val Pellice e, se da un lato non ritengo opportuno portare avanti polemiche infruttuose, d'altro canto non credo sia corretto, nel rispetto dei lettori e di coloro che si sono impegnati in questi anni (molti), per la salute delle persone, evitare chiarimenti necessari.
Il Progetto di Soccorso Urgente Territoriale della nostra Ussl non vuole avere nulla a che vedere con gli "effetti speciali" promessi (e mi auguro realizzati, anche se non li conosciamo) dall'assessore Maccari.
È una cosa molto più semplice e modesta che non vuole contrapporsi a nessuna, futura o prossima che sia, architettura nazionale e regionale di risposte concrete a situazioni di urgenza ed emergenza sanitaria, non è un grattacielo che è poi difficile da demolire: è un miglioramento organizzativo, che con strumenti pagati della popolazione, quali l'ambulanza attrezzata al soccorso o il centro di chiamata della Croce Rossa di Torre Pellice, può essere in qualsiasi momento migliorato o superato.
È, con tutti i caratteri della sperimentazione, il risultato di un processo di miglioramento e di coordinamento dei Servizi territoriali, delle risposte esistenti, avviato dall'Ussl, su scelte politiche e tecniche, dal 1981.
In particolare costituisce oggetto di Pas deliberato dal Consiglio dell'Ussl del 1985 e approvato della Regione Piemonte nello stesso anno, progetto dettagliato e collegato con l'unico progetto di Coordinamento e Centrale operativa del Dea di Pinerolo che conosciamo e che risale al 1986, anch'esso approvato con atti deliberativi.
Non mi dilungo sugli aspetti burocratici (la documentazione di quanto fatto in questi sette anni è a disposizione) e mi soffermo invece su aspetti che penso siano più importanti per il cittadino:
1) oggi, se una persona sta molto male o ha avuto un incidente, cosa succede? Chi interviene? Chi è chiamato? Il medico di famiglia o il medico di guardia medica o un medico privato;
2) l'Elisoccorso non opera di notte ed in certe condizioni meteorologiche negative, e spesso deve avere, specie nelle nostre zone, un ponte tra il luogo della situazione urgente ed il luogo dove e riuscito a posarsi (sempre che qualcuno l'abbia chiamato): non siamo purtroppo in Svizzera o in Francia dove l'Elisoccorso opera giorno e none;
3) precisiamo che dall'avvio, nel 1988, del Servizio sperimentale di Elisoccorso di Savigliano abbiamo sempre appoggiato tale importante iniziativa e ci siamo sempre confrontati con tale Servizio, gli esponenti del quale hanno anche partecipato ad incontri a Torre Pellice per l'attuazione del Servizio Soccorso Urgente Territoriale;
4) un po' più difficile tale confronto è stato con il Dea di Pinerolo, calato, dopo il progetto operativo del 1986, in pressoché totale silenzio; facendo anche noi parte del Dea insieme all'Ussl 42, ricordo in particolare che sottoscrissi, in uno dei rari Comitati direttivi del Dea convocati, la mozione di protesta (a verbale) del mio college Coordinatore Sanitario dell'Ussl 42 per l'assenza di iniziative, altro che di coordinamento!, dell'Ussl 44 di Pinerolo.
Ci auguriamo che, con l'elezione del nuovo Coordinatore, il Dea acquisti maggiore vitalità e soprattutto (altrimenti questa si che è vera demagogia) la Centrale Operativa, oltreché, finalmente, una Rianimazione;
5) spero che queste righe non siano intese in senso polemico, ma come una necessaria nota di chiarezza: è facile capire perché non ci si sia più attivati sul Dea di Pinerolo, come avevamo sempre fatto, e si sia andati, passo dopo passo, all'attuazione del miglioramento e coordinamento di quello che si fa in Val Pellice per l'urgenza, fino a dare, non per autonomismo ma solo per senso di responsabilità, un supporto utile alla gente oggi e domani alla futura Centrale Operativa, che abbiamo appreso dai giornali (pur essendo membri del Dea) sia stata finalmente richiesta alla Regione Piemonte dall'Ussl di Pinerolo;
6) non ci sentiamo responsabili della mancanza di raccordo e coordinamento nel Dea ed in Regione, ma comunque ci siamo lo stesso, ancora una volta, attivati per informare entrambi dell'avvio del Progetto, anche se stavamo solo adempiendo sia ad una decisione del Consiglio dell'Ussl approvata della Regione sia anche all'unico progetto esecutivo del Dea (1986) esistente.
La lunga documentazione di sette anni di lavoro è stata perciò inviata, a livello tecnico, ai vari responsabili, anche per evitare furbizie e manipolazioni nonché polemiche fuori luogo, trattandosi non di una partita di angurie; ma della pelle della gente;
7) gli unici elementi di propaganda, e non di fumo, sono stati: il numero telefonico 91996 del Centro Operativo (transitorio) della Croce Rossa, il n. 0337/211144 del medico reperibile, il n. 116 dell'Elisoccorso e gli altri numeri telefonici utili da conoscere, in caso di urgenza e di eventuale emergenza (2-5% del totale interventi);
8) capisco il senso di responsabilità che l'Assessorato alla Sanità ha per i suoi compiti di vigilanza: il sottoscritto invece lo ha direttamente, come tecnico, per quel che succede, dal 1981.
È vero che meglio sarebbe avere degli specialisti che intervengono in urgenza, ma non sono assolutamente d'accordo sul buttare fango sui medici di guardia medica e sui medici di famiglia che, fino a nuovo ordine o possibilità, rispondono loro di fatto ai problemi della gente sul territorio e che ringrazio invece per il loro impegno in Val Pellice.
L'ambulanza attrezzata e il medico riducono, non aumentano, i fattori di danno e rischio per la persona, anche perché nel caso del nostro Servizio di Soccorso Urgente Territoriale il medico è in grado di far convergere (di giorno) gli specialisti dell'Elisoccorso a ragion veduta (o in "over ride") o di convergere verso il centro ospedaliero più attrezzato, riducendo, come dicono gli americani, il "therapy free times", il vuoto di assistenza qualificata;
9) non capisco proprio come possa un coordinamento dell'esistente essere un elemento di scoordinamento;
10) in attesa della formazione regionale noi procediamo con la nostra e con quella della Simg;
11) questione fax. I fax sono stati due: uno nostro ed uno dell'Assessorato. Il primo è stato da noi inviato all'Assessorato il 6 giugno, su richiesta dell'Assessore, a seguita del nostro invito a presenziare all'avvio "sperimentale" del Servizio il 7 luglio. Il secondo, in cui l'Assessore disponeva la revoca della deliberazione, per altro esecutiva, è del 5 luglio;
12) cosa succede ora? Il Servizio di Soccorso urgente è avviato dal 7 luglio, in quanto per le mie responsabilità tecniche non inviterò mai nessun medico, interpellato direttamente dal cittadino o dal Centro Operativo della Croce Rossa di Torre Pellice per un caso di urgenza sanitaria, ad incorrere nell'omissione di soccorso e cioè a non intervenire.
L'ambulanza della Croce Rossa, voluta e pagata dalla popolazione, resterà invece in garage ed il medico e lo specialista "convergente" fruiranno delle "normali" ambulanze;
13) non vogliamo assolutamente "competere" con soccorso neppure sotto il profilo dei costi: a fronte del costo di 10 miliardi all'anno dell'Elisoccorso, che per altro appoggiamo sinceramente per un suo miglioramento, il costo dell'avvio sperimentale del Servizio di Soccorso Urgente era di L. 1143 al km per la Croce Rossa (ambulanza attrezzata) e 36 milioni fino al 31 dicembre 1991 per i medici, costo massimo perché molti turni sarebbero e saranno effettuati dai medici di famiglia nel loro orario di lavoro.
Coordinatore Sanitario Responsabile Servizio Assistenza Sanitaria Ussl 43 Val Pellice
Rissone dott. Giovanni


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